Comunicato stampa

Federazione Italiana Minifootball

Intervista a Marco Vascello capitano Nazionale Minifootball c6

Marco Vascello Kosice Slovacchia 2022
Pordenone, 23 aprile 2023

Intervista a Marco Vascello capitano Nazionale Minifootball c6

Marco Vascello, classe ’93, è un portiere di calcio a 5 che attualmente, oltre ad indossare la divisa azzurra e la fascia di capitano, difende i colori nero e verde del Pordenone C5.

Marco ha esordito con l’Italia nel 2019 in un torneo in Austria grazie ad Andrea Candeloro, direttore sportivo della Federazione Italiana Minifootball. Candeloro ha deciso di convocarlo per il torneo internazionale Friendly Cup di Baku in Azerbaijan dal 1° al 7 maggio prossimi. Vascello ha anche partecipato agli Europei del 2021 conclusi con la top 8 sfiorata per un pelo.

Il Leader Azzurro

Sin dall’inizio della nostra chiacchierata, ha subito dimostrato una forte leadership, tipica di chi riveste il ruolo del capitano: “Indossare la maglia azzurra è sempre un evento raro e unico e soltanto chi lo ha provato almeno una volta nella vita può capire. Giocare per la patria, come dico io, ti responsabilizza e ti fa provare emozioni magiche. Ogni volta il gruppo cambia, per questa spedizione siamo molto variegati, ci sono giocatori sia giovani sia esperti, è bello amalgamarsi perché per quanto mi riguarda i giovani portano spensieratezza e il compito dei senatori è quello di farli crescere facendoli maturare”.

Il pensiero di Marco sul percorso della Nazionale a Baku.

Successivamente abbiamo chiesto a Marco quale fosse il traguardo raggiungibile dalla nostra Nazionale nella Friendly Cup di Baku e un’analisi degli avversari del nostro girone: “L’obiettivo per questo torneo è la vittoria, abbiamo l’obbligo di puntare sempre in alto ovviamente, ma dobbiamo procedere step by step. L’obiettivo minimo è la top 4, utile per creare una base di un gruppo che in futuro potrà essere in grado di lottare per importanti traguardi internazionali.

Le squadre favorite

I favoriti per questo torneo sono senza dubbio l’Azerbaijan. Gli attuali campioni europei, giocano in casa spinti dal tifo che sicuramente giocherà un ruolo fondamentale. Anche la Repubblica Ceca è una squadra temibile, dal momento che sono gli ex campioni d’Europa. La Serbia e la Georgia sono squadre ostiche poiché sono molto tattiche e fisiche anche se presentano qualche carenza tecnica, a differenza nostra che abbiamo uno stile di gioco completamente opposto dando rilevante importanza alla tecnica dei nostri giocatori”.

Friendly Cup event

La Carriera di Marco Vascello

Dopo aver parlato della Nazionale, abbiamo analizzato la sua carriera: “Ho iniziato sin da piccolo a giocare a calcio a 11 ma a causa della mia altezza, di 175 cm, ho dovuto abbandonare tale mondo e abbracciare quello del futsal. Il mio passato mi ha permesso di sviluppare la tecnica delle parate in tuffo, insolita per chi nasce giocando a 5. Mi alleno con la squadra tre volte a settimana più un giorno, il mercoledì, per l’allenamento individuale, dove cerco di allenarmi anche per il calcio a sei. Mi concentro principalmente sul mio punto di debolezza che è  essenzialmente il gioco con i piedi. I miei punti di forza sono sicuramente l’atletismo e soprattutto la forza mentale, capacità su cui mi concentro molto prima di una partita a discapito magari dell’aspetto fisico. Nel mio ruolo è più importante essere forti mentalmente piuttosto che fisicamente. Per allenarmi per il calcio a 6 e a 7 durante la off-season pratico svariati tornei su erba in estate, periodo da me preferito poiché la cosa che più mi piace del calcio è tuffarmi sull’erba”.

Rito scaramantico

I portieri, si sa, hanno la nomea di essere un po’ “pazzi”, chissà se anche Marco ha un rito prepartita e se si ispira a qualcuno: “Sono molto scaramantico, perciò non posso rivelare qual è il mio rito ma ammetto di averne uno (ride ndr). Mi sono ispirato da ragazzino a portieri come Buffon e Campos, attualmente sono molto affascinato dalla scuola tedesca e a portieri come Sommer e Neuer”.

Infine un’ultima battuta sul suo sogno: “Si, ho un sogno nel cassetto ed è quello di vincere almeno una competizione internazionale con la maglia dell’Italia”.

Ed ovviamente saremo tutti a Baku a fare il tifo per Marco e per i nostri ragazzi!

Ufficio Stampa
Massimiliano Fabozzi